PENSIERI DI FORMICHE

Sono un Cantastorie pigro e qui si raccontano storie.
Storie false. Storie in cui non credo.
Storie, e se ci vedi di più stai sbagliando.

venerdì 30 gennaio 2009

ma tu guarda

Se ne parlava giusto ieri sera con un carissimo amico.

Parlo di questo.

La Russa è diventato il più berlusconiano dei berlusconiani da quando s'è decisa la fusione. Ha capito come le carinerie e uno sfacciato zerbinismo fossero mezzi fondamentali per raggiungere posizioni di rilievo all'interno del centrodestra. Ministro della difesa (O_o') e ora coordinatore nazionale con Verdini e Bondi (O_o') del PDL. Fini completamente tagliato fuori. Dopotutto Gianfranco deve pagare il gran rifiuto (anche se poi è codardamente tornato sui suoi passi e devo dire che per non averlo fatto ho molto stimato Casini (O_o')) e una gestione della camera troppo poco partito-diretta se non addirittura super-partes.

Il CDX sta cambiando faccia in questi anni. Era partito (guardando Forza Italia) come un partito azienda ma un'azienda in cui gli uomini scelti dal capo avevano modo di dar sfogo alle proprie idee. Guzzanti definiva il movimento così: una monarchia anarchica. Il re dominava un caos da cui si sviluppavano concetti. Ora al re non interessa nulla oltre che il controllo. S'è circondato da yesman, signorine carine, alleati ricattabili. Il sistema ha perso ogni capacità creativa e s'è fossilizzato attorno alla figura del leader.

Io votavo e ho votato sempre per il centrodestra. Da sempre ho sperato nella rivoluzione liberale che sempre c'è stata posta a mo di specchietto per le allodole (o tordi?) durante le campagne elettorali. Quanto dovrò aspettare? Se siamo il Popolo della Libertà dov'è questa Libertà?


let the obama love rule...

Ma voi ne avete letto sui giornali italiani o sentito/visto sui telegiornali?
Parlo di questo.
Spiegatemi: Obama bombarda il Pakistan e nessuno fiata?
Capisco che la lotta al terrorismo di Al Qaeda sia una fissa del nostro ma ha bombardato un paese amico senza alcuna remora. Quando l'ha fatto Bush era successo un finimondo. E ora? Tutto ok, i media italiani passano in silenzio senza alcun problema. Solo il buon Molinari (e l'ottimo Rocca sul suo blog in 3 articoli) ne parla (che io ne sappia).
Credo che si voglia strumentalizzare e idealizzare Obama per utilizzarlo nella nostra campagna elettorale permanente. Certo è che tutto questo è uno schifo.


(foto da Flickr)


oh my gosh!!

Grazie al Mango per aver postato questo video che non posso non ribattere qui:

Descente de fou

Quanto vorrei poter fare lo stesso un giorno...

un po' in anticipo...

Mina "La pioggia di marzo"

E mah è forse è quando tu voli rimbalzo dell'eco

è stare da soli

è conchiglia di vetro, è la luna e il falò

è il sonno e la morte è credere no

margherita di campo è la riva lontana

è la riva lontana è, ahi! è la fata Morgana

è folata di vento onda dell'altalena

un mistero profondo una piccola pena

tramontana dai monti domenica sera

è il contro è il pro è voglia di primavera

è la pioggia che scende è vigilia di fiera

è l'acqua di marzo che c'era o non c'era

è si è no è il mondo com'era è Madamadorè



burrasca passeggera

è una rondine al nord la cicogna e la gru,

un torrente una fonte una briciola in più

è il fondo del pozzo è la nave che parte

un viso col broncio perché stava in disparte

è spero è credo è una conta è un racconto

una goccia che stilla un incanto un incontro

è l'ombra di un gesto, è qualcosa che brilla

il mattino che è qui la sveglia che trilla

è la legna sul fuoco, il pane, la biada,

la caraffa di vino il viavai della strada

è un progetto di casa è lo scialle di lana,

un incanto cantato è un'andana è un'altana


è la pioggia di marzo, è quello che è

la speranza di vita che porti con te

è la pioggia di marzo, è quello che è

la speranza di vita che porti con te

è mah è forse è quando tu voli rimbalzo dell'eco

è stare da soli

è conchiglia di vetro, è la luna e il falò

è il sonno e la morte è credere no

è la pioggia di marzo, è quello che è

la speranza di vita che porti con te

è la pioggia di marzo, è quello che è

la speranza di vita che porti con te

giovedì 29 gennaio 2009

sogni e desideri

Magari i sogni voleranno
un giorno non lontano

magari milioni di soli esploderanno
e illumineranno un cielo diverso

magari tu domani non sarai più sola


Sogni e desideri corrono su fili di materia dimenticata. Leggeri come tela di ragno, argentei, a volte quei fili si spezzano e lasciano ruderi rovine e rivoli salati. A volte tengono e sostengono il sogno e i visi si rigano ugualmente d'aceto.
Sogni e desideri, non so non rincorrerli. Sogni e desideri, si racchiudono in te. Mio sogno e desiderio, rincorro te.


(foto da Flickr)

martedì 27 gennaio 2009

giornata della memoria

siamo gli europei che hanno chiuso gli occhi...


(foto da flickr)


Non chiudiamoli mai più. Battiamoci perché non venga dimenticato l'orrore ma diventi la molla per migliorare l'umanità intera.

mercoledì 21 gennaio 2009

goodgrief!!

Obama ha giurato, da ieri è il 44° Presidente degli United States of America, e ha come al solito fatto un discorso accorato, forte e d'impatto.

President Barack Obama 2009 Inauguration and Address (transcript, traduzione)


Ora, la portata immaginifica del discorso è innegabile e appagante ma vogliamo dare un occhio alle proposte per il rilancio economico? Soprattutto vista la lettera di ieri di Krugman. Obama parla di strade, ponti, rete elettrica, internet, etc., parla di un piano da 850 miliardi di dollari, parla insomma di tutto quello di cui il nobel parlava nella lettera dell'altro giorno. Adesso, o Obama prende per oro colato le parole di Krugman (ok, è un nobel, ma è un nobel neokeynesiano!!), o Krugman ha una talpa all'interno e sapeva in anticipo il discorso, o le proposte erano molto scontate ormai nell'ambiente. Quello che mi fa specie è la perfetta sovrapposizione dell'intervento.

Il piano comunque non deve essere piaciuto molto. Questi i titoli economici del mattino:
Corriere - Ondata di vendite a Wall Street Obama non scalda le borse -Il Dow Jones crolla sotto gli 8 mila punti, in calo del 4%. Tonfo del Nasdaq a -5,61%
Repubblica - Borse, crollo di Wall Street nel giorno di Obama - La Borsa Usa segna il peggior ribasso nel giorno di insediamento di un presidente: Dow Jones -4,05%, Nasdaq -5,78%
Il Sole 24 Ore - Wall Street chiude in forte calo Nessun effetto Obama

Benvenuto Mr.President, buon lavoro.

martedì 20 gennaio 2009

è il premio nobel, bellezza!!

Presidente, Roosvelt non basta.


(foto da flickr)


Paul Krugman (nobel dell'economia di quest'anno, sigh) invia una lettera aperta ad Obama per dargli alcuni spassionati consigli per fare della sua presidenza una presidenza all'altezza o anche superiore del più amato presidente della storia, Franklin Delano Roosvelt (qui i miei dubbi su FDR).

Da dove possiamo cominciare ad inorridire di fronte alle proposte del neokeynesiano? Dal fatto che esalta il new deal? Dal fatto che propone una nazionalizzazione di praticamente tutti i comparti economici? Dal fatto che candidamente asserisce "Quando l’economia è profondamente depressa,bisogna mettere da parte le normali preoccupazioni che riguardano i deficit di bilancio" e quindi propone una spesa per la ripresa dai 500 agli 800 miliardi di dollari all'anno (tanto paga pantalone)?

Non sono d'accordo su troppi punti del discorso di Krugman ma il punto in cui mi trovo più distante è questo: "Quello che stiamo affrontando, essenzialmente, è una voragine di disoccupazione." Non è la disoccupazione il problema. La disoccupazione è un sintomo della malattia che stiamo affrontando e Krugman propone una serie di interventi che curano i sintomi. Come se un mal di denti mi provocasse un'emicrania e io curassi l'emicrania. Il Problema è la strutturazione della nostra economia. Io credo che abbiamo prodotto più di quanto fosse necessario ed abbiamo tarato le nostre imprese per produrre quella quantità maggiore della domanda. Il risultato è una saturazione del mercato ed un crollo della produzione. Crollo necessario per diluire i prodotti esistenti e ripensare la nostra macchina produttiva. Questo problema è stato sempre sentito e sempre rinviato attraverso incentivi ed interventi statali di vario tipo. Le imprese hanno cominciato a sentire la tensione dell'avvicinarsi del problema e per cercare rendimenti hanno puntato sul contenimento della spesa salariale. Alcuni sciacalli hanno addirittura speculato su questo cercando di incamerare quanto più possibile prima dell'inevitabile. Il tutto a spese della stessa base che garantisce i fatturati. Un comportamento più demenziale non potrebbe pensarsi. Si può farlo però se chi compie il moral hazard sa che verrà salvato e nuovamente foraggiato. Quindi il folle è lo Stato che incoraggia i predatori.

Un pensiero utopistico per uscire dalla crisi: solidarietà. Spero nei prossimi giorni di riuscire a spiegarmi.

non dimentichiamo con chi si ha a che fare...


Anastasia Baburova e Anna Politkovskaya.

(foto da el periodico e repubblica.it)

Il corriere della sera titola così: L'erede della Politkovskaya uccisa insieme ad un avvocato.
Qui invece la repubblica: Mosca, uccisa una giornalista - stesso giornale della Politkovskaia.
E la stampa: Mosca, l'erede della Politkovskaya uccisa insieme ad un avvocato.
Infine il giornale: Giallo a Mosca, uccisi avvocato e reporter: legati alla causa cecena.

Col terrore domina, col pugno di ferro rassicura.

lunedì 12 gennaio 2009

capita...

e vabbeh...
è andata così...





I'm an embarrassment to Barack!


I only scored 18 on the Obama Test






venerdì 9 gennaio 2009

una triste realtà

La realtà è la guerra.
La realtà è il sangue.
Il sangue è quello sbagliato.


(foto da AffarItaliani.it)


Cani!! Perché vi nascondete dietro la vostra gente? Potere e denaro e demente ideologia di morte vi stanno consumando l'anima. Possa il sangue della vostra gente maledirvi ogni giorno dalla terra in cui l'avete fatto versare. Perché la colpa è solo vostra. Perché se non aveste continuato sulla vostra strada di violenza Israele non avrebbe mai potuto arroccarsi sul suo diritto alla difesa. Israele sarebbe stato nel torto dei coloni e non nella ragione della legittima salvaguardia della propria gente.

E ora tutti noi dobbiamo aver paura. Coi vostri folli proclami chiamate alla violenza tutti i vostri fratelli in ogni parte del mondo. Dementi di ogni luogo si lanciano in richieste di boicottaggi, manifestazioni che incitano all'odio e al genocidio.

Stati e religioni. Che infezioni insanabili.

Ma io vi chiedo di arrendervi. Di risparmiare la vostra gente. Perché qui si sta facendo la guerra per ottenere la libertà di esistere liberi. Esistere liberi entrambi. Due popoli e due Stati. Un unica terra da coltivare assieme. Bambini che crescano istruiti alla libertà e non al martirio. Bambini che crescano liberi dai fischi dei missili che cadono.

Ma ormai è guerra. E le guerre vanno combattute e vinte dando il massimo di sé.


Buona guerra Israele.
E buona ricostruzione di un sogno ad entrambi.

giovedì 8 gennaio 2009

welcome back

Bentornati!
spiace che in un periodo di ferie e di calma non sia riuscito a scrivere nulla, fossero nemmeno gli auguri, sono davvero un cialtrone latitante!
Nel mentre che io e la mia Gioia abbiamo gioito di sane e rilassanti vacanze montane, con lunghe discese tra serpenti innevati, il mondo andava avanti indifferente con la sua crisi e le sue guerre. E a queste guerre ne ha aggiunta un'altra.

Israele e striscia di Gaza sono diventati fuoco e fiamme e miccia di qualcosa di orribile e indicibile.
Sarò sincero: ho sempre sperato che iniziasse un qualcosa del genere perché credevo la situazione fosse un cancro che solo un'azione violenta potesse estirpare. Ora che però vedo il risultato del mio desiderio appagato non posso non essere agghiacciato dal suo svolgimento. La guerra è guerra in fondo. E chi paga son sempre i civili di entrambe le parti.
Così non riesco a farmi una giusta idea di quello che sta accadendo, diviso tra il diritto alla difesa e lo strazio del sangue.

Vele nere all'orizzonte
vedo solcare verso casa.
Tamburi di guerra.


E per citare qualcuno di più autorevole:

Nessun uomo è un'isola,
completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.

E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.

John Donne - Meditation XVII




(foto tratta da La Voce)