PENSIERI DI FORMICHE

Sono un Cantastorie pigro e qui si raccontano storie.
Storie false. Storie in cui non credo.
Storie, e se ci vedi di più stai sbagliando.

mercoledì 29 luglio 2009

pazze idee...

Marcello Foa ci racconta come l'America offra alla Cina la spartizione del trono di Paese guida del mondo intero.
Avete letto? Io la penso ancora peggio di Marcello, questa mossa è di una ingenuità demoralizzante. Obama ha una politica estera fatta di grandi abbracci e sorrisi. E riverenze che sono tutto fuorché convenienti agli USA. L'inchino (non voluto poi dirà) agli sceicchi arabi e questa offerta sono delle emerite schifezze. Un sovrano, se tale vuole essere almeno, mostra equanimità, offre atti benevoli, aiuti, ma mai e poi mai offre il suo potere.
Piegato dalla necessità di finanziare scelte dissennate baratta i principi di Libertà del suo Paese in cambio di denaro. Il vantaggio è unicamente cinese. La Cina si ritrova ad avere un potere in continua crescita dovuto sia alla stretta economica che già può giocare sugli USA (e che aumenterà) sia alla legittimizzazione come potenza mondiale che gli riconosce apertamente l'America.
Follia.
Gli States avevano il vantaggio che la Cina desiderava fortemente il riconoscimento come potenza e gliel'ha concesso senza avere in mano nulla. Perché non offrire quel posto di coreggente chiedendo in cambio il giusto riconoscimento dei valori di Libertà? Il ritorno (anche) economico sarebbe stato conseguente se gli fosse stato dato tempo.
Ma forse, ora, tutto è perduto in Cina per i prossimi ventanni.


[immagine mia!!]



1 commento:

  1. caro boss,

    non sono d'accordo con la tua analisi. Permettimi di descriverti il mio punto di vista. Anzitutto, se ipotizziamo che la Cina continui a crescere ai ritmi attuali ancora per lungo tempo, allora il "potere" se lo prende lo stesso, e senza badare a interlocutori. Il punto é coinvolgere la Cina nella maniera piú completa all'interno dell'attuale sistema internazionale, in modo che poi le risulti molto piú difficile plasmare un proprio sistema. E l'ordine internazionale attuale 'é di stampo americano. La Cina sta crescendo tumultuosamente, vero, ma lo fa all'interno del sistema capitalistico americano. é un punto molto importante. Pechino non intende sfidare il sistema, né vuole dare l'impressione di essere un paese aggressivo. Infatti la leadership cinese ha bandito la parola "rise" e l'ha sostituita con "development". Non una "rising China", ma una "developing China", per sottolineare il carattere pacifico dello sviluppo cinese. Obama sta agendo negli interessi degli States cercando di coinvolgere la Cina. Riconoscere che la Cina gioca un ruolo di primo piano in tutti i principali problemi globali é essere realisti, come Nixon o Reagan o Bush senior. é ridicolo pensare ad un G8 senza la Cina, semplicemente ridicolo. é dal 1972 che le relazioni sino-americane sono ottime, e continueranno ad essere tali. Ricordiamoci che gli Stati Uniti sono una potenza asiatica tanto quanto la Cina, il Giappone e l'India. I cinese non solo non hanno la minima intenzione di andare in rotta di collisione con Washington, ma soprattutto non vogliono che gli USA diminuiscano la loro presenza in Asia. Cosa hanno in comune India, Cina, Giappone e Corea del Sud?
    Tutti guardano alla presenza militare USA in Asia Orientale come ad una forza stabilizzatrice. Infine, se é vero che Obama é conciliatrice con i cinesi, é altrettanto vero il contrario. Vero, la Cina senza dubbio uscirá dalla crisi con una posizione internazionale rafforzata. questo é indubbio. Ma il punto é che non sono solo gli USA che abbisognano di Pechino. é molto piú vero il contrario. Primo, il mercato interno cinese é ancora troppo piccolo per consentire una crescita a due cifre senza contare sugli USA. Secondo, se la Cina riversasse sul mercato tutti i titoli in dollari che ha accumulato (per molti é questo il vero potere della Cina oggi) siamo cosi sicuri che Pechino avrebbe piú vantaggi che costi? insomma: il dollaro andrebbe a picco e l' economia americana sarebbe a pezzi, ma la cina si ritroverebbe senza riserva valutarie e senza il piú grande mercato di riferimento per le sue export. Insomma, Obama ed i suoi (esperti e competenti) consiglieri stanno agendo cum grano salis. Secondo me, ovvio
    :-)

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