Sono schifato, non so come altro dirlo, dal delitto che si sta perpetrando da qualche giorno a questa parte in Italia e sotto gli occhi di tutti.
Parlo di Eluana.
Non sto però parlando del fatto che le abbiano interrotto l'alimentazione ma dello scellerato dibattito politico che si è scatenato. Una donna ed una famiglia hanno smesso di vivere 17 anni fa. La famiglia chiede di poter tornare a vivere e di poter lasciar morire chi, senza l'aiuto di un medico, non ha possibilità di sopravvivenza. Io non so se sia giusto o sbagliato interrompere l'alimentazione, anche se credo che uno dovrebbe poter decidere come vivere e morire, ma so per certo che è un'oltraggio alla dignità stessa di ognuno di noi vedere un governo che decide di porre mano ad una questione irrisolta da decenni prima per decreto legge e poi con un ddl portato in Parlamento col dichiarato intento di approvarlo d'urgenza. Non pago di trattare la faccenda a questo modo si dichiara apertamente che l'agenda di lavoro è dettata dalle richieste di un altro Stato a cui il nostro Primo Ministro si rivolge dicendo che sta facendo il possibile.
Stanno parlando della nostra vita. Stanno decidendo cosa sia dignitoso o meno per noi. Stanno decidendo per noi se è meglio vegetare o lasciarsi andare a quello che la natura ha già deciso.
E lo stanno facendo in fretta e furia sotto dettato di un altro Stato. Complimenti per la serietà.
Io credo che i traguardi della medicina siano doni concessi all'umanità e che l'umanità stessa debba averne il maggior giovamento possibile. Ma credo anche che laddove la natura prevale non ci si possa accanire perché il nostro corpo dev'essere una casa e non una prigione.
Ma questo è il mio pensiero, un pensiero che esprimo nel pieno della salute. Un giorno potrei cambiare idea? Forse, chi può dirlo? Però ora sto esprimendo la mia opinione liberamente e sto scegliendo la via che preserva, a mio vedere, la mia dignità: staccate la mia spina se la mia vita è decisa da quella spina.
(So che nel caso di Eluana non si tratta di spine ma di un sondino per l'alimentazione e l'idratazione. Staccarlo significa lasciarla morire di fame e di sete. Avete ragione, è una barbarie. Come è una barbarie non concedere la possibilità di aiutare un passaggio inevitabile senza ulteriori sofferenze)
Parlo di Eluana.
Non sto però parlando del fatto che le abbiano interrotto l'alimentazione ma dello scellerato dibattito politico che si è scatenato. Una donna ed una famiglia hanno smesso di vivere 17 anni fa. La famiglia chiede di poter tornare a vivere e di poter lasciar morire chi, senza l'aiuto di un medico, non ha possibilità di sopravvivenza. Io non so se sia giusto o sbagliato interrompere l'alimentazione, anche se credo che uno dovrebbe poter decidere come vivere e morire, ma so per certo che è un'oltraggio alla dignità stessa di ognuno di noi vedere un governo che decide di porre mano ad una questione irrisolta da decenni prima per decreto legge e poi con un ddl portato in Parlamento col dichiarato intento di approvarlo d'urgenza. Non pago di trattare la faccenda a questo modo si dichiara apertamente che l'agenda di lavoro è dettata dalle richieste di un altro Stato a cui il nostro Primo Ministro si rivolge dicendo che sta facendo il possibile.
Stanno parlando della nostra vita. Stanno decidendo cosa sia dignitoso o meno per noi. Stanno decidendo per noi se è meglio vegetare o lasciarsi andare a quello che la natura ha già deciso.
E lo stanno facendo in fretta e furia sotto dettato di un altro Stato. Complimenti per la serietà.
Io credo che i traguardi della medicina siano doni concessi all'umanità e che l'umanità stessa debba averne il maggior giovamento possibile. Ma credo anche che laddove la natura prevale non ci si possa accanire perché il nostro corpo dev'essere una casa e non una prigione.
Ma questo è il mio pensiero, un pensiero che esprimo nel pieno della salute. Un giorno potrei cambiare idea? Forse, chi può dirlo? Però ora sto esprimendo la mia opinione liberamente e sto scegliendo la via che preserva, a mio vedere, la mia dignità: staccate la mia spina se la mia vita è decisa da quella spina.
(So che nel caso di Eluana non si tratta di spine ma di un sondino per l'alimentazione e l'idratazione. Staccarlo significa lasciarla morire di fame e di sete. Avete ragione, è una barbarie. Come è una barbarie non concedere la possibilità di aiutare un passaggio inevitabile senza ulteriori sofferenze)
Perfettametne ragione. Bravo!
RispondiElimina